Un ricordo

Oggi ricorre il 25° anniversario della morte di Balilla Paganelli e la Fondazione da Lui voluta e che porta il Suo nome ha deciso di ricordarlo con poche parole


pubblicate sul Corriere della Sera.

Tante cose potrebbero essere dette di Lui e su di Lui da coloro, ormai non molto numerosi, che hanno avuto l’occasione di conoscerlo e di poterne apprezzare le grandi doti umane.
La maggior parte della gente pensa a Lui come ad un capace, intraprendente e fortunato imprenditore vissuto in un momento di vivacità economica e di rigore culturale che a fatica
oggi può essere immaginato.
La stretta di mano e la parola data avevano il valore del contratto e le carte bollate non erano nella consuetudine quasi quotidiana dell’agire umano!
A me, e con me a Luigi Galbiati, Vice Presidente della Fondazione ed agli altri Consiglieri che sono stati a Lui vicini per motivi di lavoro e di familiarità, piace ricordarlo per il modo
schivo e discreto con cui conduceva la propria vita lontano per scelta consapevole dalle notizie giornalistiche, dedito al lavoro più per il bene comune che per sè e quindi distaccato
dal richiamo del facile guadagno a scapito del lavoro altrui.

La Sua vita è stata una specchio di coerenza e di impegno sociale, un esempio non facile da seguire e che, proprio per questo motivo, è giusto ricordare con sempre rinnovata memoria. Rimane di Lui una emblematica fotografia scattata nel 1988 da un grande fotografo, Gianni Berengo Gardin, pubblicata su un volume edito dal Comune di Cinisello Balsamo. Balilla Paganelli (senza alcuna citazione dei riconoscimenti pubblici avuti) guarda lontano dal terrazzo della propria abitazione in via Manzoni 42, ora sede della Fondazione
Paganelli. Sullo sfondo, nella nebbia di una giornata autunnale, si vede l’Attrezzeria Paganelli, la Sua creatura venduta nel 1982, il Suo vanto, almeno fino ad allora.
A suggello di un ideale filo conduttore il Comune di Cinisello Balsamo ha donato questa fotografia alla Fondazione Paganelli nel novembre 2010. Io stessa l’ho ricevuta dal Sindaco
del tempo, Daniela Gasparini, e mi è caro soffermarmi spesso nel guardarla, ricordando Balilla Paganelli e l’amico fotografo che ne ha saputo cogliere l’anima.

Ho ritenuto un dovere partecipare il mio sentimento a tutti coloro che, memori o immemori, hanno beneficiato della generosità del nostro Fondatore e della
Fondazione. Penso di fare cosa gradita inviando a tutti, unitamente a quanto scritto, il testo pubblicato sul Corriere della Sera e la fotografia di Balilla Paganelli.

Cinisello Balsamo, 3 gennaio 2018
Il Presidente del CDA
Nadia Carminati Ghidelli